Saul Bass

Art director, designer, fotografo, illustratore e regista

“Voglio che tutto ciò che facciamo sia bello. Non me ne frega niente che il cliente sia consapevole se questo valga la pena, o che il cliente pensi che non valga nulla. Ne vale la pena per me. E’ il modo in cui voglio vivere la mia vita. Voglio fare cose belle, anche se non interessano a nessuno.”
Saul Bass Saul Bass

Saul Bass (1920 – 1996)

Art director, designer, fotografo, illustratore e regista, Saul Bass è stato uno dei più iconici e influenti visual communicators del secolo scorso, forse il più noto graphic designer di tutti i tempi. Il suo anticonformismo ha dato forma all’estetica di generazioni di creativi, imprimendo il suo tocco geniale agli opening titles del Cinema Hollywoodiano.

Nasce a New York da una famiglia di immigrati. In gran parte autodidatta, aveva iniziato come assistente artistico presso gli uffici della Warner Bros e, intrapresi più tardi gli studi universitari, aveva subìto l’influenza indiretta degli insegnamenti di Laszlo Moholy-Nagy, appassionandosi al Costruttivismo e alle opere del Bauhaus. All’inizio degli anni ’50, Bass decise di lasciare New York per aprire il suo studio personale a Los Angeles, il Saul Bass & Associates. Una scelta strategica, che gli consentì di dare la sua inconfondibile impronta al mondo del Graphic Design – suoi sono i famosi loghi di alcune celebri aziende americane, tra cui Kleenex, US Airways, AT&T, Minolta – e di rivoluzionare l’industria cinematografica hollywoodiana con le sue locandine e le memorabili sequenze introduttive, disegnate per una serie di pellicole indimenticabili.

Durante la sua incredibile carriera, Bass ebbe modo di misurarsi con diversi registi d’eccezione, tra cui Preminger, Hitchcock, Wilder, Kubrick e Scorsese. Versatile e curioso, pioniere di una grafica minimalista, Bass eseguiva ogni progetto in uno stile semplice ed enigmatico, che rifletteva appieno il suo interesse per il Modernismo e il Surrealismo. Geniale inventore di un design sintetico ed evocativo, amava giocare con metafore e simboli astratti, sintetizzando i significati con elementi facilmente decifrabili e lasciando sempre qualcosa di non detto, per forzare il coinvolgimento intellettuale della sua audience.

Una semplicità che racchiudeva diverse chiavi di lettura, in grado di nascondere al pubblico, con fare ambiguo, certe implicazioni metafisiche che conducevano sempre ad un riesame dei significati celati. Ma a dispetto dei livelli di complessità impliciti nel suo lavoro, Bass avvicinò l’Arte Moderna a chiunque, grazie ad un linguaggio visivo dall’immediato impatto emotivo. Nel suo approccio al design grafico, inoltre, era sempre pronto a lavorare tenacemente su qualsiasi idea, per quanto debole potesse apparire, avvantaggiandosi della simultaneità dei problemi da affrontare, come un pretesto per risolvere in modo più creativo ciascuna sfida.

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