Blixa Bargeld

Artista poliedrico

“Apro porte di cui nessuno conosce l’esistenza”
Blixa Bargeld Lon Chaney

Blixa Bargeld

Il suo nome d’arte Blixa viene da una marca di pennarelli tedesca, mentre Bargeld significa letteralmente denaro contante, con riferimento allo pseudonimo dell’artista Johannes Theodor Baargeld, esponente del movimento dadaista tedesco.

Dalla formazione della band ormai leggendaria Einsturzende Neubaten nel 1980, alla sua presenza dal 1984 al 2003 nel gruppo Bad Seeds del cantante e performer Nick Cave, il berlinese Blixa Bargeld ha dimostrato di essere uno dei personaggi cruciali nella storia della nuova musica. Chitarrista, cantante, autore ed attore, Blixa Bargeld è un performer di rara versatilità, in grado di definire un mondo artistico ricco di sfumature.

Combinando l’energia del punk, frammenti di art-rock e muri di suono creati con strumenti particolari, da martelli a tubi di metallo, passando per turbine e bidoni gli “Einsturzende Neubauten” hanno completamente decostruito la musica convenzionale, reinventandola completamente.

Neanche il tempo di ingranare la marcia del rumore con gli EN, però, che Blixa allarga il suo personale range musicale entrando a far parte dei Bad Seeds di sua maestà Nick Cave, proprio nel momento in cui i Birthday Party implodevano sotto il peso della sregolatezza. Complice Berlino, ovviamente, il legame tra i due durerà per un ventennio abbondante, per affinità musicali ma non solo: sono ormai parte della storia della musica le scorribande della coppia di intellettuali prestati al rumore. Non pago di essere il frontman della formazione tedesca e il chitarrista di quella capitanata dal collega, dagli albori degli anni ’90 Bargeld comincia ad aprirsi a progetti particolari: da una parte i dischi fuori contesto con gli EN come Die Hamletmaschine di Heinder Muller con Blixa ad interpretare Amleto e nei panni di Ofelia Gudrun Gut – sì, la stessa della Monika Enterprise e già membro storico ma fuoriuscito degli EN –, o Faustmusik (qui Blixa Bargeld recita il ruolo di Mefistofele) che hanno molti legami con la performance teatrale; dall’altra le prove in solo, spesso e volentieri per sola voce e aggeggi elettronici – si pensi alle Rede/Speech Performances imbastite col supporto del tecnico del suono degli EN Boris Wilsdorf e debitrici nei confronti di una specie di tendenza dada-cabarettistica in cui Blixa esplora i “confini di linguaggio e musica” –, dicono di una personalità a tutto tondo, onnivora e troppo curiosa per limitarsi ad agire in un contesto squisitamente “rock”. Commissioned Music, edito nel 1995, è esemplare in questo senso: prendendo spunto dalle musiche appositamente commissionate a Bargeld per pièce teatrali e film (Jahre Der Kalte di Uli M. Schueppel), l’opera mostra come l’artista tedesco sia a suo agio anche con trame minimali e ambient-rumoriste, destinate a supportare rappresentazioni o immagini. Considerato che già dagli anni ’80 Bargeld aveva cominciato a trafficare con cinema e teatro anche in qualità di attore, va da sé che l’esondazione verso lidi extra-rock è, di fatto, completa.

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